La virtù della Speranza è il tema centrale del Giubileo che stiamo vivendo. Si differenzia nettamente dal semplice ottimismo, che può scomparire dinnanzi alle prime difficoltà, in quanto è fondata su Cristo, morto e risorto, ed “è sempre rinnovata e resa incrollabile dall’azione dello Spirito Santo” (Francesco, Spes non confundit, 3).

Ci sono sentimenti suscitati da alcune circostanze difficili della vita, come lo sconforto, l’incertezza per il futuro, il timore, che sembra abbiano la capacità di spegnere la Speranza, sentimenti che sicuramente si sono affacciati anche nel cuore e nella mente della Serva di Dio Giuseppina Arcucci. Del resto, ella fu alla guida di una Congregazione che non era ancora di diritto pontifico. Si trovò, inoltre, in forte contrasto con il Comune di Ariano di Puglia (oggi Ariano Irpino), subì calunnie, dovette sopportare dispiaceri anche dalle Suore; tuttavia, è dal modo in cui affrontò queste sfide che possiamo intendere quanto forte fosse in lei la Speranza, al punto da riuscire a trasmetterla alle Suore, ai parenti e a chi sembrava averla smarrita.

Un pensiero che riassume tutto ciò, ed al quale nulla vogliamo aggiungere, lo troviamo in una lettera scritta ad una nipote, nella quale leggiamo: “Non bisogna disperare mai, ed io spererò sempre contro ogni speranza… e vorrei sapessi sperare anche tu” (Serva di Dio Giuseppina Arcucci ad una nipote, 5.08.1918). Tutto ciò le derivava dalla esperienza della misericordia di Dio e dal continuo alimentare questa virtù con la preghiera, unitamente alle altre virtù.

Anche noi siamo chiamati, sull’esempio di questa Testimone di Speranza ad alimentare, soprattutto nel corso del Giubileo, questa virtù che abbiamo ricevuto in dono da Dio nel Battesimo, e diventare noi stessi testimoni di Speranza, in una realtà in cui si vuole tutto e subito e nel quale c’è molto individualismo e tanta incertezza per il futuro.

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Preghiera per chiedere la beatificazione della Serva di Dio Giuseppina Arcucci e grazie per sua intercessione

O Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo,
ti rendiamo grazie per aver donato al tuo popolo
la Serva di Dio Giuseppina Arcucci,
madre dei piccoli e dei giovani,
sorella degli ultimi e amica delle famiglie,
vangelo vivente sulle orme di Cristo.
Aiuta anche noi, a imitare il suo luminoso esempio,
a lasciarci guidare dalla tua Parola,
ad avere nel cuore l’urgenza della carità,
ed essere testimoni credibili del Vangelo,
amando te in tutti i fratelli.
Concedici di vedere glorificata la Serva di Dio
Giuseppina Arcucci e donaci, per sua intercessione,
la grazia che con fede ti chiediamo…
per i meriti di Gesù e per la gloria della Santa Trinità.
Amen.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

+ Nihil obstat

Sergio Melillo, vescovo di Ariano Irpino – Lacedonia