Novena di Natale 2024 – 7° giorno
Cristo Gesù, speranza della genti
Cristo Gesù, speranza della genti
Invitatorio (Canto delle Profezie)
Mentre si canta o si recita l’antifona ci si segna con il Segno della Croce.
Ant. Regem venturum Dominum, venite adoremus
Oppure
Ecco il Signore viene, venite adoriamo
Oppure
Venite, adoriamo il Cristo Salvatore
Gioisci, figlia di Sion, esulta figlia di Gerusalemme:
ecco viene il Signore e splenderà in quel giorno una gran luce,
e i monti stilleranno dolcezza;
dai colli scorrerà latte e miele,
perché viene il gran profeta,
Egli rinnoverà Gerusalemme. Ant.
Ecco viene l’uomo-Dio della casa di David,
Egli siederà sul trono;
Voi lo vedrete ed esulterà il vostro cuore. Ant.
Ecco viene il nostro difensore, il Santo d’Israele,
porta sul capo la corona del regno.
Egli dominerà dell’uno all’altro mare,
e dal fiume agli ultimi confini della terra. Ant.
Ecco apparirà il Signore
non verrà meno alla parola data:
fioriranno in quel giorno giustizia e pienezza di pace.
Tutti i re della terra lo adoreranno,
a lui tutte le genti serviranno. Ant.
Il Signore discenderà come pioggia sul vello:
in quei giorni spunterà la giustizia e l’abbondanza della pace:
tutti i re della terra lo adoreranno
e i popoli lo serviranno. Ant.
Ecco ci nascerà un bimbo,
si chiamerà Dio forte:
siederà sul trono di David suo padre e regnerà
sulle sue spalle porterà lo scettro. Ant.
Betlemme, città del Dio Altissimo,
in te nascerà il Dominatore d’Israele,
generato dall’eternità, tutta la terra canterà la sua lode
e quando verrà, sarà pace sulla nostra terra. Ant.
L’ultima strofa varia ogni giorno della Novena.
Metterà il Signore sul monte Sion
una pietra preziosa, un fondamento sicuro.
* Farà trionfare il diritto e la giustizia
e annullerà in quel giorno il potere della morte. Ant.
Polisalmo
Gioiscano i cieli ed esulti la terra *
tripudiate di gioia, o monti.
Prorompono in giocondità i monti, *
e i colli in giustizia.
Perché verrà il nostro Signore, *
e avrà misericordia dei suoi poveri.
Stillate, cieli, dall’alto, e piovano il Giusto le nubi: *
si apra la terra e germogli il Salvatore.
Ricordati, Signore, di noi, *
e visitaci con la tua salvezza.
Mostraci, o Signore, la tua misericordia, *
e donaci la tua salvezza.
Manda, o Signore, l’Agnello dominatore della terra, *
da Petra nel deserto al monte della figlia di Sion.
Vieni a liberarci, Signore, Dio degli eserciti, *
mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Vieni, o Signore, a visitarci nella pace, *
affinché godiamo al tuo cospetto con cuore sincero.
Affinché conosciamo, o Signore, sulla terra la tua via, *
in mezzo a tutte le genti la tua salvezza.
Ridesta, Signore, la tua potenza *
e vieni in nostra salvezza.
Vieni, Signore, non tardare, *
perdona i delitti del tuo popolo.
Oh! Volessi tu squarciare i cieli e discendere. *
Davanti a te i monti si scioglierebbero.
Vieni e mostraci il tuo volto, o Signore, *
Tu che siedi al di sopra dei Cherubini.
Lettura breve Fil 4,4-5
Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!
Dalla Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 22025 Spes non confundit, di Papa Francesco (18 – 20)
18. La speranza, insieme alla fede e alla carità, forma il trittico delle “virtù teologali”, che esprimono l’essenza della vita cristiana (cfr. 1Cor 13,13; 1Ts 1,3). Nel loro dinamismo inscindibile, la speranza è quella che, per così dire, imprime l’orientamento, indica la direzione e la finalità dell’esistenza credente. […] Ma qual è il fondamento del nostro sperare? Per comprenderlo è bene soffermarci sulle ragioni della nostra speranza (cfr. 1Pt 3,15).
19. «Credo la vita eterna»: così professa la nostra fede e la speranza cristiana trova in queste parole un cardine fondamentale. Essa, infatti, «è la virtù teologale per la quale desideriamo […] la vita eterna come nostra felicità». […] Viviamo dunque nell’attesa del suo ritorno e nella speranza di vivere per sempre in Lui: è con questo spirito che facciamo nostra la commossa invocazione dei primi cristiani, con la quale termina la Sacra Scrittura: «Vieni, Signore Gesù!» (Ap 22,20).
20. Gesù morto e risorto è il cuore della nostra fede. San Paolo, nell’enunciare in poche parole, utilizzando solo quattro verbi, tale contenuto, ci trasmette il “nucleo” della nostra speranza […] La speranza cristiana consiste proprio in questo: davanti alla morte, dove tutto sembra finire, si riceve la certezza che, grazie a Cristo, alla sua grazia che ci è stata comunicata nel Battesimo, «la vita non è tolta, ma trasformata», per sempre. […] E se di fronte alla morte, dolorosa separazione che costringe a lasciare gli affetti più cari, non è consentita alcuna retorica, il Giubileo ci offrirà l’opportunità di riscoprire, con immensa gratitudine, il dono di quella vita nuova ricevuta nel Battesimo in grado di trasfigurarne il dramma. […] La testimonianza più convincente di tale speranza ci viene offerta dai martiri, che, saldi nella fede in Cristo risorto, hanno saputo rinunciare alla vita stessa di quaggiù pur di non tradire il loro Signore. Essi sono presenti in tutte le epoche e sono numerosi, forse più che mai, ai nostri giorni, quali confessori della vita che non conosce fine. Abbiamo bisogno di custodire la loro testimonianza per rendere feconda la nostra speranza. […]
Silenzio meditativo
V. Stillate, cieli, dall’alto e piovano il Giusto le nubi.
R. Si apra la terra e germogli il Salvatore.
Inno
Una voce chiara ridesta
l’oscura notte,
lontano fuggano i sogni,
dall’alto appare Gesù.
Ecco l’Agnello che viene
a cancellare ogni debito
riuniamoci a chiedere
perdono con sincere lacrime.
Il Creatore del mondo
viene fra gli uomini
affinché l’opera delle sue
mani non vada perduta.
Le viscere d’una casta genitrice
son state fecondate dalla grazia celeste,
il suo ventre di fanciulla
nasconde segreti ineffabili.
Quel grembo purissimo
diventa tempio di Dio
intatta, senza conoscere
uomo, dà alla luce il Figlio.
Sia gloria al Padre
e all’unico Figlio
con il Santo Spirito
nei secoli dei secoli.
Amen.
Ant. O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno, vieni, e salva l’uomo che hai formato dalla terra.
L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli.
Amen.
Ant. O Re delle genti, atteso da tutte le nazioni, pietra angolare che riunisci i popoli in uno, vieni, e salva l’uomo che hai formato dalla terra.
Orazione
Affrettati, o Signore, non tardare, e impiega per noi l’aiuto della tua grazia celeste, affinché quelli che confidano nella tua pietà vengano sollevati dalle consolazioni della tua venuta. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
Amen.
Stornelli cantati durante la Novena di Natale dalla Serva di Dio Giuseppina Arcucci