Novena di Natale 2024 – 2° giorno
Cristo Gesù, speranza della genti
Cristo Gesù, speranza della genti
Invitatorio (Canto delle Profezie)
Mentre si canta o si recita l’antifona ci si segna con il Segno della Croce.
Ant. Regem venturum Dominum, venite adoremus
Oppure
Ecco il Signore viene, venite adoriamo
Oppure
Venite, adoriamo il Cristo Salvatore
Gioisci, figlia di Sion, esulta figlia di Gerusalemme:
ecco viene il Signore e splenderà in quel giorno una gran luce,
e i monti stilleranno dolcezza;
dai colli scorrerà latte e miele,
perché viene il gran profeta,
Egli rinnoverà Gerusalemme. Ant.
Ecco viene l’uomo-Dio della casa di David,
Egli siederà sul trono;
Voi lo vedrete ed esulterà il vostro cuore. Ant.
Ecco viene il nostro difensore, il Santo d’Israele,
porta sul capo la corona del regno.
Egli dominerà dell’uno all’altro mare,
e dal fiume agli ultimi confini della terra. Ant.
Ecco apparirà il Signore
non verrà meno alla parola data:
fioriranno in quel giorno giustizia e pienezza di pace.
Tutti i re della terra lo adoreranno,
a lui tutte le genti serviranno. Ant.
Il Signore discenderà come pioggia sul vello:
in quei giorni spunterà la giustizia e l’abbondanza della pace:
tutti i re della terra lo adoreranno
e i popoli lo serviranno. Ant.
Ecco ci nascerà un bimbo,
si chiamerà Dio forte:
siederà sul trono di David suo padre e regnerà
sulle sue spalle porterà lo scettro. Ant.
Betlemme, città del Dio Altissimo,
in te nascerà il Dominatore d’Israele,
generato dall’eternità, tutta la terra canterà la sua lode
e quando verrà, sarà pace sulla nostra terra. Ant.
L’ultima strofa varia ogni giorno della Novena.
Viene la Sapienza, il creatore dell’universo,
e cerca il luogo del suo riposo.
Prenderà in eredità Israele
e pianterà in Giacobbe la sua tenda con letizia. Ant.
Polisalmo
Gioiscano i cieli ed esulti la terra *
tripudiate di gioia, o monti.
Prorompono in giocondità i monti, *
e i colli in giustizia.
Perché verrà il nostro Signore, *
e avrà misericordia dei suoi poveri.
Stillate, cieli, dall’alto, e piovano il Giusto le nubi: *
si apra la terra e germogli il Salvatore.
Ricordati, Signore, di noi, *
e visitaci con la tua salvezza.
Mostraci, o Signore, la tua misericordia, *
e donaci la tua salvezza.
Manda, o Signore, l’Agnello dominatore della terra, *
da Petra nel deserto al monte della figlia di Sion.
Vieni a liberarci, Signore, Dio degli eserciti, *
mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Vieni, o Signore, a visitarci nella pace, *
affinché godiamo al tuo cospetto con cuore sincero.
Affinché conosciamo, o Signore, sulla terra la tua via, *
in mezzo a tutte le genti la tua salvezza.
Ridesta, Signore, la tua potenza *
e vieni in nostra salvezza.
Vieni, Signore, non tardare, *
perdona i delitti del tuo popolo.
Oh! Volessi tu squarciare i cieli e discendere. *
Davanti a te i monti si scioglierebbero.
Vieni e mostraci il tuo volto, o Signore, *
Tu che siedi al di sopra dei Cherubini.
Lettura breve Rm 5,1-2.5
Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Dalla Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025 Spes non confundit, di Papa Francesco (2 – 4)
2. «Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. […] La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,1-2.5). Sono molteplici gli spunti di riflessione che qui San Paolo propone. Sappiamo che la Lettera ai Romani segna un passaggio decisivo nella sua attività di evangelizzazione. […] La Chiesa di Roma non è stata fondata da Paolo, e lui sente vivo il desiderio di raggiungerla presto, per portare a tutti il Vangelo di Gesù Cristo, morto e risorto, come annuncio della speranza che compie le promesse, introduce alla gloria e, fondata sull’amore, non delude.
3. La speranza, infatti, nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce […] E la sua vita si manifesta nella nostra vita di fede, che inizia con il Battesimo, si sviluppa nella docilità alla grazia di Dio ed è perciò animata dalla speranza, sempre rinnovata e resa incrollabile dall’azione dello Spirito Santo. […] Egli la tiene accesa come una fiaccola che mai si spegne, per dare sostegno e vigore alla nostra vita. La speranza cristiana, in effetti, non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino: […] essa si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità, e così permette di andare avanti nella vita. […]
4. San Paolo è molto realista. Sa che la vita è fatta di gioie e di dolori, che l’amore viene messo alla prova quando aumentano le difficoltà e la speranza sembra crollare davanti alla sofferenza. […] Ma in tali situazioni, attraverso il buio si scorge una luce: si scopre come a sorreggere l’evangelizzazione sia la forza che scaturisce dalla croce e dalla risurrezione di Cristo. E ciò porta a sviluppare una virtù strettamente imparentata con la speranza: la pazienza. […] Nell’epoca di internet, inoltre, dove lo spazio e il tempo sono soppiantati dal “qui ed ora”, la pazienza non è di casa. Se fossimo ancora capaci di guardare con stupore al creato, potremmo comprendere quanto decisiva sia la pazienza. […] Riscoprire la pazienza fa tanto bene a sé e agli altri. […].
Silenzio meditativo
V. Stillate, cieli, dall’alto e piovano il Giusto le nubi.
R. Si apra la terra e germogli il Salvatore.
Inno
Una voce chiara ridesta
l’oscura notte,
lontano fuggano i sogni,
dall’alto appare Gesù.
Ecco l’Agnello che viene
a cancellare ogni debito
riuniamoci a chiedere
perdono con sincere lacrime.
Il Creatore del mondo
viene fra gli uomini
affinché l’opera delle sue
mani non vada perduta.
Le viscere d’una casta genitrice
son state fecondate dalla grazia celeste,
il suo ventre di fanciulla
nasconde segreti ineffabili.
Quel grembo purissimo
diventa tempio di Dio
intatta, senza conoscere
uomo, dà alla luce il Figlio.
Sia gloria al Padre
e all’unico Figlio
con il Santo Spirito
nei secoli dei secoli.
Amen.
Ant. O Sapienza, che esci dalla bocca dell’Altissimo, ti estendi ai confini del mondo, e tutto disponi con soavità e con forza: vieni, insegnaci la via della saggezza.
L’anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli.
Amen.
Ant. O Sapienza, che esci dalla bocca dell’Altissimo, ti estendi ai confini del mondo, e tutto disponi con soavità e con forza: vieni, insegnaci la via della saggezza.
Orazione
Affrettati, o Signore, non tardare, e impiega per noi l’aiuto della tua grazia celeste, affinché quelli che confidano nella tua pietà vengano sollevati dalle consolazioni della tua venuta. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen.
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
Amen.
Stornelli cantati durante la Novena di Natale dalla Serva di Dio Giuseppina Arcucci