Statua dell’Immacolata Concezione Pia Casa d’Istruzione e Lavoro di Ariano Irpino
Novena dell’Immacolata Concezione – 4° giorno
Piccola riflessione/commento sul Tota Pulchra
Tu letitia Israel – Tu letizia di Israele
Come già detto per la strofa “Tu gloria di Gerusalemme”, anche questa è tratta dal libro di Giuditta. Prima di compiere il suo piano nei confronti di Oloferne, ella rivolse a Dio una lunga preghiera dalla quale possiamo leggere queste parole: “Ecco, infatti, gli Assiri si sono esaltati nella loro potenza, vanno in superbia per i loro cavalli e i cavalieri, si vantano della forza dei loro fanti, poggiano la loro speranza sugli scudi e sulle lance, sugli archi e sulle fionde, e non sanno che tu sei il Signore, che stronchi le guerre […] La tua forza, infatti, non sta nel numero, né sui forti si regge il tuo regno: tu sei invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei piccoli, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il salvatore dei disperati. Sì, sì, Dio di mio padre, Dio dell’eredità d’Israele, Signore dei cieli e della terra, creatore delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta la mia preghiera!” (Gdt 9,7.10 – 12). Dio ascolterà, come abbiamo visto ieri, la preghiera di Giuditta.
Nella Bibbia troviamo anche un’altra storia che vede protagonista una donna, che salvò il suo popolo dalla distruzione, ossia Ester. Il racconto si colloca nel periodo del re persiano Artaserse (Assuero nel testo Ebraico), durante l’esilio del popolo ebraico. Ester era un’orfana cresciuta da un giudeo di nome Mardocheo, la quale divenne regina per volere del re Artaserse. Il Re nominò alla seconda carica del regno Aman, il quale pretendeva che tutti coloro che stavano nel palazzo reale si inginocchiassero dinnanzi a lui. Tutti lo facevano tranne Mardocheo, il quale certamente intendeva prostrarsi solo dinnanzi a Dio. Aman, acceso dalla collera verso Mardocheo, decise di vendicarsi contro di lui e contro tutti i giudei e indusse il Re a decretare il loro sterminio. Mardocheo, saputa l’emanazione del decreto, si rivolse ad Ester, affinché intercedesse presso il Re a favore di giudei. Ester, pur essendo regina, non poteva accedere da suo marito in qualunque momento, bensì solo quando fosse stato lui a convocarla, pena la morte. Ester, però, accolse la richiesta di Mardocheo, chiese che si pregasse e digiunasse per lei per tre giorni. Lei stessa trascorse tre giorni in preghiera e digiuno, dopodiché si presentò dinnanzi ad Artaserse e volse la situazione a favore dei giudei. Aman venne ucciso, per ordine del re, sul patibolo che lo stesso Aman aveva fatto preparare per Mardocheo, il quale, invece, andò ad occupare l’incarico che prima era di Aman. Ester non era certamente compresa nel decreto di sterminio dei giudei, ma volle comunque mettere in gioco la sua vita a beneficio del suo popolo. Giuditta ed Ester offrirono con coraggio la propria vita per la salvezza del proprio popolo, ma lasciarono che Dio le aiutasse in una impresa che era superiore alle loro forze.
La vicenda di queste donne e la preghiera citata all’inizio contenuta nel libro di Giuditta, non possono non richiamarci alla mente quelle del Magnificat: “ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili” (Lc 1,52). Esse sono state viste spesso come figura di Maria, la quale mise in gioco la propria vita accettando di divenire madre del Figlio di Dio, Salvatore del mondo. Queste vicende ci insegnano che Dio molte volte si serve di persone umili per agire a beneficio degli uomini.
Ci insegni la Beata Vergine Maria a saper cogliere la chiamata di Dio e essere pronti ad offrirci per il bene dei fratelli e delle sorelle.
Maria, tu che in questo luogo hai mostrato a Marguerite-Marie il cuore di tuo Figlio, donaci di seguire il tuo esempio di umile fedeltà al suo amore”.
(San Giovanni Paolo II, Angelus, 5 ottobre 1986)
Orazione
Ci soccorra, o Signore, la preziosa intercessione della beata sempre Vergine Maria, perché, liberi da tutti i pericoli, possiamo godere della tua pace.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Canto o recita di “Tra le pure creature” (facoltativo)
Canto o recita del “Tota Pulcra”