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San Cesareo (RM)
La Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù

La Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù

di Alessio Manuel Sforza

Il cuore, leb in ebraico1, nel linguaggio biblico, rappresenta
non solo l’organo vitale del corpo umano, bensì la
parte più intima dell’uomo, sede dei suoi sentimenti, decisioni,
volontà, che solo Dio conosce in pienezza. In virtù di
quanto appena detto, l’accostarsi al tema del Cuore di Gesù
“non può ridursi ad un discorso sul suo organo cardiaco:
significa invece penetrare nel mistero di un Dio che prende
un corpo e si fa uomo, senza peraltro cessare di essere Dio”2.
La solennità del Sacro Cuore di Gesù ha per oggetto,
dunque, l’amore che Dio ha per l’uomo. Dio, che ci ha amati
per primo, che è sempre prima di noi e ci aspetta per riceverci
nel Suo Cuore, nel Suo amore3. Un amore che trova la sua
massima espressione nel sacrificio della Croce; il Cuore trafitto
di Cristo è, infatti, il segno paradossale della vittoria
sulla morte4. Per questo ogni uomo è invitato a volgere lo
sguardo “a colui che hanno trafitto” (Zc 12,10), poiché solo
nel mistero del Cuore ferito di Gesù si può trovare il segreto
della gioia vera ed autentica.

L’origine del culto

L’origine di tale culto è molto remota. Si hanno tracce
di essa già nell’antichità e nel medioevo, soprattutto nelle riflessioni
sull’amore di Dio per la Chiesa e sulla risposta
dell’uomo, condotte sul libro del Cantico dei Cantici da parte
dei Padri della Chiesa e dei teologi medioevali5. Un forte impulso
allo sviluppo di questa devozione si ebbe, però, in epoca
moderna. La sua diffusione avvenne soprattutto nel corso
del XVII secolo, grazie, in particolar modo, all’attività di alcuni
santi: san Giovanni Eudes, san Claudio la Colombière e
santa Margherita Alacoque. Quest’ultima, in modo speciale,
fu lo strumento privilegiato di Gesù per la diffusione di un
culto che, – come già accennato poc’anzi – è da sempre esistito
nella Chiesa, seppure sotto forme diverse6. Ciò avvenne
in seguito ad alcune rivelazioni private che ella ricevette personalmente
da Cristo.
Santa Margherita entrò a far parte dell’ordine della
Visitazione nel convento di Paray le Monial, in Francia,
nell’anno 1671. Durante la sua esistenza terrena, ella visse
numerose esperienze mistiche straordinarie e diverse apparizioni,
tra le quali ve ne sono quattro di rilevanza eccezionale.
Tali visioni hanno avuto luogo tra il 27 dicembre 1673 (festa
di San Giovanni Evangelista) ed il 16 giugno 1675, durante
l’ottava della solennità del Corpus Domini (ossia negli otto
giorni che andavano dal giorno della festa del Sacratissimo
Corpo e Sangue di Cristo al giovedì seguente)7. Nel corso di
queste apparizioni, il Signore Gesù incaricò santa Margherita
di spandere nel mondo il Suo messaggio di amore per
l’umanità, sollecitandola, inoltre, a ricevere la santa Comunione
ogni primo venerdì del mese in riparazione dei peccati
e dell’indifferenza degli uomini, riparazione che vuol significare
“amare per coloro che non amano”8, promettendo numerose
grazie a coloro che avessero atteso a tale pratica. Il
Signore la esortò, inoltre, a vivere ogni primo giovedì del
mese, tra le 23:00 e le 24:00, un’ora di intensa preghiera di
adorazione (la così detta “Ora Santa”), al fine di condividere
la Sua agonia nel Getsemani, avvenuta la notte del Giovedì
Santo9. Le due prime celebrazioni di questa solennità ebbero
luogo in Francia, proprio nel convento di Paray de Monial,
nel 1685 e nel 1686, per poi essere celebrate in seguito anche
in altre zone d’Europa. Nel febbraio del 1765, ad esempio,
papa Clemente XIII accordò alla Polonia e
all’Arciconfraternita romana del Sacro Cuore la possibilità di
celebrare questa festa, con lo scopo di diffondere i passi principali
del messaggio consegnato a santa Margherita. Egli, tenendo fede
ai principi di questo messaggio, desiderava dare
nuovo orientamento al culto del Sacro Cuore di Gesù. Con
santa Margherita, infatti, tale culto non sarebbe stato più soltanto
“una amorosa contemplazione ed una adorazione di
quel ‘Cuore che ha tanto amato’ ma anche una riparazione
per le offese e ingratitudini ricevute, tramite il perfezionamento
delle nostre esistenze”10. Non mancarono, tuttavia,
problematiche legate alla diffusione di tale devozione. Il 28
agosto 1794, papa Pio VI, con la bolla Actuorem fidei, emanata
in risposta ad alcuni errori del sinodo di Pistoia, replicò
a coloro che consideravano idolatria il culto al Cuore di Gesù
in quanto, secondo essi, legato esclusivamente alla Sua umanità
dissociandola dalla divinità. Il Pontefice, al contrario,
puntualizzò che il Cuore di Gesù deve essere oggetto di adorazione,
in quanto tutta la natura umana assunta al momento
dell’Incarnazione è unita in modo inseparabile alla persona
divina del Verbo (cfr. DH 2661 – 2663). Bisognerà attendere,
tuttavia, il 1856 per vedere questa festa estesa ufficialmente a
tutta la Chiesa universale. Ciò accadde grazie al beato Pio
IX, grande devoto del Sacro Cuore di Gesù. Da questo momento
in poi tale devozione avrà notevoli sviluppi, sia in ambito
cultuale che artistico (la pratica dell’”Ora Santa”; coroncina
e litanie in onore del Sacro Cuore; comunione riparatrice
ogni primo venerdì del mese per nove mesi; dedicazione del
mese di giugno al culto del Sacro Cuore; orazioni e giaculatorie
varie; raffigurazioni icnografiche; cappelle, oratori,
chiese e santuari). A tutto ciò, si deve aggiungere
l’istituzione di diversi istituti di vita consacrata e confraternite
(Comboniani; Dehoniani; Ancelle del Sacro Cuore; Apostole
del Sacro Cuore; Arciconfraternita romana del Sacro
Cuore, ecc…). Nel contempo, il convento francese di Paray
de Monial divenne sempre più meta di numerosi pellegrinaggi.
Culmine e coronamento di tutti gli onori tributati al Sacro
Cuore fu la consacrazione del genere umano al Cuore di Gesù
da parte di Leone XIII con l’enciclica Annum Sacrum
dell’anno 1899.

La devozione al Sacro Cuore oggi

Attualmente la solennità del Sacratissimo Cuore di
Gesù è collocata, nel martirologio romano, il venerdì dopo la
seconda domenica di Pentecoste; il sabato seguente, invece, è
dedicato alla memoria del Cuore Immacolato di Maria11. Le
ossia Santissima Trinità, Corpus Domini e Sacratissimo Cuore
di Gesù, ci invitano a meditare ulteriormente sul mistero di
Dio, uno e trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, sulla continua
presenza del Signore Gesù nella storia, così come aveva
promesso prima di ascendere al Cielo: “Ecco Io sarò con voi
tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20); ci stimolano
a riflettere ulteriormente su quella che è la presenza reale
per eccellenza, ossia il sacramento della Eucaristia e sul Suo
amore per noi, manifestatosi in pienezza nell’Incarnazione,
passione, morte e Risurrezione, e rappresentato simbolicamente
proprio dal Suo Cuore.
Ad ogni modo, come qualsiasi altra forma di pietà cristiana,
anche quella al Sacro Cuore di Gesù non deve rimanere
confinata in uno sterile ritualismo esteriore, fatto
pure di emozione, che però non si incarna nel vissuto quotidiano,
ma deve, al contrario, favorire un concreto cammino
di fede. Con questa solennità la Chiesa ci invita, pertanto,
a vivere una sempre più intima relazione di amore con
Gesù, la quale si concretizza altresì nell’amore per gli altri
nostri fratelli, poiché come Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo
amarci gli uni gli altri (cfr. 1Gv 3,11). Non bisogna,
inoltre, dimenticare un tratto caratteristico di questa devozione,
ossia il desiderio di porre rimedio alle offese di ogni genere
rivolte al Signore. Nel meditare sul Cuore di Gesù
dobbiamo, dunque, prendere sempre più coscienza
dell’amore che Dio ha per noi e da Lui imparare come
l’amore vero è quello che si dona, poiché “l’amore è più
nel dare che nel ricevere ed è più nelle opere che nelle parole”
12. Per capire ciò è necessario, però, stupore e piccolezza
di cuore13; del nostro cuore, imparando da Gesù, Colui che
è “mite ed umile di cuore” (Mt 11,29). Non dobbiamo,
dunque, temere di chiedere quotidianamente al Signore
Gesù di rendere il nostro cuore simile al Suo e di aprirci
senza paura all’azione del Suo Spirito, lasciarci coinvolgere
da questo amore ed essere a nostra volta testimoni e
portatori di tale amore. Ciò è necessario per poter uscire
dall’inutile tentativo dell’autoconservazione, trovando
così, nell’amare insieme e nel dono di noi stessi a Lui e
con Lui, la pienezza dell’amore che sola è eternità e sola
conserva il mondo14.


1 H. J. FABRY, “Leb”, in BORBONE P. G. (a cura di), GLAT, Paideia,
Brescia 1988, vol. IV, cc. 636 – 682.
2 SANCTUARI DE PARAY LE MONYAL, “Il messaggio di Paray le Monyal”,
http://www.sanctuaires-paray.com/spip.php?article236 (ultima
visualizzazione 02/06/2016).
3 Cfr. FRANCESCO, “Omelia 27 – giugno – 2014”, in l’Osservatore Romano
– Edizione settimanale, 27 (2014) LXIV, 10 – 11.
4 Cfr. Ibidem.
5 Cfr. J. RATZINGER, Guardare al Crocifisso – Fondazione teologica di
una cristologia spirituale, Jaca Book, Milano 20063,54. Pensiamo anche
alle mistiche santa Mectilde di Magdeburgo e santa Gertrude, santa
Margherita di Cortona e la beata Angela da Foligno, le quali hanno ricevuto
rivelazioni private relative al Cuore di Cristo. Cfr. SANCTUARI
DE PARAY LE MONYAL, art. cit; P TOMATIS, “La devozione al Sacro
Cuore di Gesù ieri ed oggi”, in D. BERNARDO (a cura di), Velar, Il Cuore
di Dio, Gorle (BG) 2012, 8.
6 Cfr. A. BORRELLI, “Sacro Cuore di Gesù”,
http://www.santiebeati.it/dettaglio/20280 (ultima visualizzazione
02/06/2016).
7 Tali visioni sono state riconosciute autentiche da papa Pio XI nella sua
enciclica Miserentissimum Redemptor, Sull’atto di riparazione al Sacratissimo
Cuore di Gesù”, dell’anno 1928. Cfr. PIO XI, Lettera enciclica
Miserentissimum Redemptor,
http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_pxi_
enc_19280508_miserentissimus-redemptor_it.htm; (ultima visualizzazione
02/06/2016).
8 SANCTUARI DE PARAY LE MONYAL, art. cit.
9 Quello nell’orto degli ulivi fu uno dei momenti più dolorosi della Passione
di Gesù, allorché, abbandonato dai suoi discepoli, vive in maniera
drammatica la situazione di peccaminosità del mondo di cui Egli liberamente
si è fatto carico, sperimentando altresì il silenzio del Padre. Cristo
stesso lo afferma nel corso di in una delle sue apparizioni a santa
Margherita: “E’ qui che ho sofferto più che nel resto della mia Passione
(…); non esiste creatura che possa comprendere la grandezza dei tormenti
che ho sofferto in quei momenti”. Cit in Ibidem.
10 A. BORRELLI, art. cit.
11 Questa devozione mariana venne promossa da san Giovanni Eudes,
nel XVII secolo ed estesa a tutta la Chiesa cattolica da papa Pio XII nel
1944, a perenne ricordo della consacrazione della Chiesa e del genere
umano al Cuore Immacolato di Maria del 1942. Cfr. N. GRASSO, “Cuore
Immacolato di Maria” in http://santiebeati.it/dettaglio/20285, (ultima
visualizzazione 02/09/2014); cfr. anche PIO XII, Preghiera di consacrazione
della Chiesa e del genere umano al Cuore Immacolato di Maria – 31 ottobre 1942,
http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/speeches/1942/documents/h
f_p-xii_spe_19421031_immaculata_it.html (ultima visualizzazione
02/07/2016).
Una memoria quella del Cuore Immacolato di Maria che vuole portarci
a riflettere sulla profonda e straordinaria vicinanza a Cristo, di Colei che
custodiva nel proprio cuore i gesti e le parole del Figlio suo Gesù. Cfr.
Lc 2,19; PIO XII, Lettera enciclica Haurietis Aquas, del 15 maggio
1956, sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù. Cfr. DH 3922 – 3926.
12 Cfr. FRANCESCO, art. cit.
13 Cfr. Ibidem.
14 Cfr. J. RATZINGER, op. cit., 61.


Bibliografia

RATZINGER J.,Guardare al Crocifisso – Fondazione teologica di una
cristologia spirituale, Jaca Book, Milano 20063.
ELBERTI A. SJ, A Gloria del Suo Nome – La liturgia nella Chiesa
latina – Introduzione generale allo studio della liturgia, Chirico,
Napoli 2001.
TOMATIS P., “La devozione al Sacro Cuore di Gesù ieri ed oggi”, in D.
BERNARDO M., Il Cuore di Dio, (a cura di), Velar, Gorle (BG) 2012

Insegnamenti del Magistero della Chiesa

Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, Città
del Vaticano 1992.
DENZINGER H., EnchiridionSimbolorum, definitionum et declarationum
de rebus fidei et morum, HÜNERMANN P. (a cura di), EDB, Bologna
200338 (abbreviato: DH).
FRANCESCO, “Omelia 27 – luglio – 2014”, in l’Osservatore Romano –
Edizione settimanale, 27 (2014) LXIV.
Messale Romano, Edizioni PIEMME S.p.a., Casale Monferrato,
1984.
PIO XI, Lettera enciclica Miserentissimum Redemptor,
http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_pxi_
enc_19280508_miserentissimus-redemptor_it.htm (ultima visualizzazione
02/06/2016).
PIO XII, Preghiera di consacrazione della Chiesa e del genere umano
al Cuore Immacolato di Maria – 31 ottobre 1942,
http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/speeches/1942/documen
ts/hf_p-xii_spe_19421031_immaculata_it.html (ultima visualizzazione
02/06/2016).

Articoli, dizionari e sussidi

BORRELLI A., “Sacro Cuore di Gesù”,
http://www.santiebeati.it/dettaglio/20280 (ultima visualizzazione
02/06/2016).
SICCARDI C., “Sacro Cuore di Gesù”,
http://www.santiebeati.it/dettaglio/20280 (ultima visualizzazione
02/06/2016).
FABRY H. J., “Leb”, in BORBONE P. G. (a cura di), GLAT, Paideia,
Brescia 1988, vol. IV
GRASSO N., “Cuore Immacolato di
Maria”, http://santiebeati.it/dettaglio/20285 (ultima visualizzazione
02/09/2014).
SANCTUARI DE PARAY LE MONYAL, “Il messaggio di Paray le Monyal”,
http://www.sanctuaires-paray.com/spip.php?article236 (ultima
visualizzazione 02/06/2016 ).