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San Cesareo (RM)
In comunione… con la Parola!

In comunione… con la Parola

di Suor Maria Agata Szymkowiak

Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”

(Gv 1,29)

O Parola d’Amore
l’incontro con Te
oggi mi rimanda al dialogo
che avviene tra noi
in ogni Eucaristia,
e precisamente
a quell’attimo sacro
poco prima di ricevere
il Tuo Corpo nel mio cuore.

Ti rispondo come il Centurione:
“O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato”.

O Parola d’Amore
continuo ad invocare
il Tuo misericordioso perdono,
mi affido alla Tua parola che salva.
Questa é la Tua benedizione continua sotto la pioggia della quale mi nascondo
ora e sempre.
Amen.

Dall’Enciclica Dilexit nos di Papa Francesco

26. San Bonaventura diceva che a ben vedere si deve interrogare «non la luce, ma il fuoco». E insegnava che «la fede è nell’intelletto, in modo da provocare l’affetto. Per esempio: sapere che Cristo è morto per noi non rimane conoscenza, ma diventa necessariamente affetto, amore». In questa prospettiva, San John Henry Newman scelse come proprio motto la frase “Cor ad cor loquitur”, perché, al di là di ogni dialettica, il Signore ci salva parlando al nostro cuore dal suo Sacro Cuore. Questa stessa logica faceva sì che per lui, grande pensatore, il luogo dell’incontro più profondo con sé stesso e con il Signore non fosse la lettura o la riflessione, ma il dialogo orante, da cuore a cuore, con Cristo vivo e presente. Perciò Newman trovava nell’Eucaristia il Cuore di Gesù vivo, capace di liberare, di dare senso ad ogni momento e di infondere nell’uomo la vera pace: «O santissimo ed amabilissimo Cuore di Gesù, tu sei nascosto nella santa Eucaristia, e qui palpiti sempre per noi. […] Io ti adoro con tutto il mio amore e con tutta la mia venerazione, col mio affetto fervente e con la mia volontà più sottomessa e risoluta. O mio Dio, quando tu vieni a me nella santa comunione e poni in me la tua dimora, fa’ che il mio cuore batta all’unisono col tuo. Purificalo da tutto ciò che è orgoglio e senso, che è durezza e crudeltà, da ogni perversità, da ogni disordine, da ogni tiepidezza. Riempilo talmente di te, che né gli avvenimenti quotidiani, né le circostanze della vita possano riuscire a sconvolgerlo, e nel tuo timore e nel tuo amore possa trovare la pace»”.

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Cominciate l’anno nella santa letizia – la sera quando siete sole, sollevate il vostro spirito con le soavi preghiere che da ogni nostra Casa salgono al Cielo, e poi fatele seguire da una lietissima ricreazione”.

(Serva di Dio Giuseppina Arcucci, 3.1.1939)

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Sereno Primo Venerdi del 2025!