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San Cesareo (RM)
In comunione… con la Parola!

In comunione… con la Parola! 

di Suor Maria Agata Szymkowiak

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio”.

(Lc 6,20)

O Parola d’Amore
fonte di speranza
e dono di salvezza
mi rallegro in Te
ed esulto in Te!
Sei Tu la mia beatitudine
se amo la povertà
facendo spazio a Te.
In ogni Eucaristia
lo spazio di poverta che sono
viene abitato da Te:
“il re è invaghito
della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio”.
(Sal 45(46),12)

O Parola d’Amore,
o Corpo di Cristo,
che vieni abitare
dentro di me,
lode a Te
dalla mia povertà:
dal santuario
del mio corpo
che così ti celebra:

Nel Nome del Padre
+ e tocco la mia fronte,
e del Figlio
+ e segno il mio petto
e dello Spirito Santo
+ e raggiungo le mie braccia
per lasciarmi abbracciare tutta da Dio Trinità!

All’atto penitenziale
la destra batte forte il petto,
mentre la voce
riprende l’estasi del canto
e intona: Kyrie-Christe Eleison!

Da qui
sempre più maestoso
avanza il corpo,
nella comunione
celeste ed universale!

Nel canto del Gloria
si eleva
il cuore, l’anima e il corpo
per acclamare ciò che realmente è:
“La gloria di Dio”
è l’uomo vivente!”

Il mio corpo poi
diventa
tutto ascolto!,
tutto orecchie!,
e il Verbo fatto Corpo
avanza come un Prode valoroso,
e parla al cuore!,
L’udito cerca la fede,
lo sguardo fissa la Luce,
le membra composte
seguono la Parola!

Il silenzio sacro
accarezza tutto il corpo
e sintonizza la triade:
anima, cuore, mente,
con le onde d’Amore:
“Le parole che io vi dico, non le dico da me; Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me”.
(Gv 14,10b.11a)

Nel professare il Credo
il mio corpo si leva in piedi
è l’atto sacro dell’appartenenza
al Santo, Santo, Santo!,
e così celebra
la tenerezza dell’abbraccio
con il popolo in cammino
che nella preghiera dei fedeli
vicendevolmente
si porta al cuore!

Introdotto così
il mio corpo celebra
la liturgia d’offerta:
e diventa solo una goccia
che lo rappresenta!

Tutto si dona,
tutto si versa,
tutti si spezza
il mio corpo
per essere raggiunto dal Divino e Sommo Tutto!

Ancora pochi istanti
e il mio corpo
si prostrerá
per adorare,
per lodare,
per celebrare
il Dio Presente,
Vivo,
Vero Corpo
nato da Maria
Vergine e Madre,
la tutta pura!

Si ricompone
da ogni distrazione
il mio corpo
nell’attesa
della beata speranza
della venuta
del Corpo di Cristo
nella Sua gloria!

Le mani:
ora giunte,
ora spalancate,
ora intrecciate
nel gesto di pace
aiutano il cuore
a preparare
la stanza nunziale:
“Ecco lo Sposo che viene, andiamo incontro a Cristo Signore!”
È qui,
è ora
che le ferite tutte
diventano “gioiose”.
O “ferite gioise!”
…che connubio di pace!
nell’accoglienza
senza muri
mentre
l’anima,
il cuore,
la mente,
il corpo
confessa ancora dicendo:
“O Signore,
io non sono degno
che tu entri”
nel mio corpo,
“ma di soltanto
una parola
e io sarò salvato” (Mt 8,8).

E avviene
l’incontro
con il Corpo
del Cristo Risorto.
E avviene l’incontro
di comunione
tra fratelli e sorelle.
E avviene l’incontro
che tutti ci unisce
“in un solo corpo
e in un solo spirito!”

“Corpo di Cristo”
Amen!
“Corpo di Cristo”
nel mio corpo:
Amen!
“Corpo di Cristo”
nella mia mente:
Amen!
“Corpo di Cristo”
nel mio cuore:
Amen!

O mio corpo beato
nel Corpo di Cristo
“tardi di amai!”
Ti amo,
ti amo tanto
da oggi in poi!,
e per l’eternità.
Dammi d’essere
in Te
canto di lode
e di gratitudine,
accoglienza
e misericordia!
O Corpo di Cristo
la Tua benedizione
scenda e rimanga
sempre con tutti noi!
Amen!

Andando giù per la S. Comunione prima e dopo mi son fermata al balcone grande per mandarle il santo profumo della preghiera viva al Dio vivo ch’io portavo con me – commossa al pensarmela così vicina e pur lontana – Ma io credo che a traverso l’etere il mio palpito le sia giunto benedicente e puro”.

(Serva di Dio Giuseppina Arcucci, 1938)

Serena giornata!