di Suor Maria Agata Szymkowiak
Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!». Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita! E io non dovrei avere pietà di Ninive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?»”.
(Gn 4,9-11)
O Parola d’Amore
Ti adoro e Ti ringrazio
per la Tua fedeltà
con cui mi custodisci.
Il dialogo con Te
porta sempre a un bene:
anche quando
è fatto di risentimenti
e si veste di broncio…
Nella Tua pedagogia,
o Signore
mi accogli nella mia totalità
e mi aiuti a rientrare in me stessa.
Sperimento allora che
sbagliando imparo:
se faccio sbocciare in me l’umiltà.
O Spirito Santo
ogni giorno
liberaci dall’orgoglio
che in ogni piccola cosa
si intromette
nel nostro agire, pensare,
ovunque…
per avere ragione,
per attentare l’umiltà,
per complicarci
e per distoglierci
dalla vita in Cristo.
O Spirito Santo
Vittorioso e potente
Ti abbiamo in noi:
sei Vita e Respiro!
Grida in noi la parola
dei figli nel Figlio,
dei figli adottivi,
del Figlio amato:
“ABBÀ Padre!”.
O Spirito Santo
liberami
dal mio stesso ragionare
così opprimente,
scrupoloso
e fuorviante,
che mi allontana da Te
e mi chiude in me.
O Spirito Santo
fa ch’io oggi
mi perda tutta
dentro il solo canto,
che si deve cantare
con amore e fiducia:
“ABBÀ Padre! Amen”
“ABBÀ Padre! Amen”
“ABBÀ Padre! Amen!…”
Mia carissima, comprendo lo stato dell’animo suo e le vengo a raccomandare molta fiducia nel Signore al quale noi dobbiamo solo ricorrere nelle dolorose circostanze d’ogni giorno – Egli può tutto e la nostra insistenza deve essere tale da muovere il suo cuore a favor nostro”.
(Serva di Dio Giuseppina Arcucci, 06.09.1939)
Sereno giorno!