Novena dell’Immacolata Concezione – 3° giorno.
Il passo di vita
Il passo di vita
Canto: Fra le pure creature
Quella notte sembrava non finisse mai. Io accompagnavo dal cielo il cammino di Giuseppe e Maria. Avevo notato che l’affanno di Maria si faceva sempre più corto. Non ti nego che ero un po’ preoccupato perché non riuscivano a trovare alloggio e, ormai, era notte e faceva molto freddo. Nonostante tutto, riuscirono a trovare posto in una mangiatoia a Betlem. La profezia prendeva forma nella storia e anche in Maria. La sua Immacolata Concezione diventa vita…
In ascolto della Parola… Lc 2,1-8
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge.“
Silenzio meditativo
Dalla Dilexit Nos, 19, di Papa Francesco
Nel Vangelo, la migliore espressione di ciò che pensa un cuore sono i due passi di San Luca che ci dicono che Maria «custodiva (syneterei) tutte queste cose, meditandole (symballousa) nel suo cuore» (Lc 2,19; cfr 2,51).”
Dagli scritti della Serva di Dio Giuseppina Arcucci
Preghino per noi le care Orfanelle […] e ci ottengano grazie dalla Vergine SS.ma.”
Recita di un mistero del Santo Rosario
Canto: Tota pulchra
Preghiera conclusiva
Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo, puro e limpido come acqua di sorgente. Ottienimi un cuore semplice che non si ripieghi ad assaporare le proprie tristezze: un cuore magnanimo nel donarsi, facile alla compassione; un cuore fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene e non serbi rancore di alcun male. Formami un cuore dolce e umile che ami senza esigere di essere riamato; un cuore grande e indomabile così che nessuna ingratitudine lo possa chiudere e nessuna indifferenza lo possa stancare; un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo, ferito dal suo grande amore con una piaga che non rimargini se non in Cielo.
I temi e il pensiero introduttivo di ogni giorno sono trattati da: Conferenza Episcopale Pugliese, Commissione Regionale per la Dottrina della fede, l’Annuncio e la Catechesi, I passi dell’Angelo, 2024.