In comunione… con la Parola!
…ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!»”
(Lc 18,39b)
O Parola d’Amore
mi inviti all’esperienza
di un cieco che era
seduto lungo la strada
a mendicare.
Si é appellato
a ció che gli era rimasto:
il timbro forte della voce
con cui ha fatto irrompere
la sua fede:
“Figlio di Davide, abbi pietà di me!”
Con questo grido
ha commosso il Tuo Cuore.
O Parola d’Amore
faccio mia la supplica del cieco
ed imploro la Tua
Luce beatissima su di me
e sull’umanitá intera
perchè possiamo seguirti
e glorificare Dio
perchè credo che
Tu sei la luce del mondo,
e chi segue Te
avrà la luce della vita. (cfr. Gv 8,12)
O Parola d’Amore
“Figlio di Davide, abbi pietà di me!”
il Tuo Spirito ricrei in me
quell’entusiasmo del primo amore
per cui regni nel mio cuore
la perseveranza
e molta sopportazione
per il Tuo nome,
senza stancarmi.
“Figlio di Davide, abbi pietà di me!”
Ti grido ancora!
“Figlio di Davide, abbi pietà di me!”
Veglia sul mio cammino
e fammi vivere
in ascolto di Te
che abiti la mia esistenza
e parli al mio cuore
ogni giorno e ogni attimo,
notte e giorno
mi segui,
mi ami,
mi sostieni!
Non c’è buio nè voragine
“che regga” dinanzi a Te
che sei Dio della Vita
in eterno e per sempre.
O Parola d’Amore
Sei Tu che doni
ad ogni cuore
il senso e significato della vita:
abbi pietá di noi!
Entra e resta
nella nostra storia,
nei nostri cuori,
governa l’avventura personale
di ognuno dei figli dell’uomo
mentre di nuovo comprendiamo
che siamo autentici,
che siamo nella veritá
se ascoltiamo il Tuo Cuore
con il nostro cuore
se accogliamo tutti
con il Tuo cuore,
se costruiamo la vita con il cuore,
se viviamo con tutto il cuore
nel Tuo Cuore
ricco di Grazia
e di Misericordia,
di Compassione
e di Tenerezza.
Amen.
Dalla Dilexit nos di Papa Francesco:
11. Se il cuore è svalutato, si svaluta anche ciò che significa parlare dal cuore, agire con il cuore, maturare e curare il cuore. Quando non viene apprezzato lo specifico del cuore, perdiamo le risposte che l’intelligenza da sola non può dare, perdiamo l’incontro con gli altri, perdiamo la poesia. E perdiamo la storia e le nostre storie, perché la vera avventura personale è quella che si costruisce a partire dal cuore. Alla fine della vita conterà solo questo.
…Pregai tanto per Lei e seguii ogni cosa col mio cuore di madre e coi più fervidi voti. Preghi e lavori con serena letizia”.
(Serva di Dio Giuseppina Arcucci, 19-11-1937)
Serena giornata!